lunedì 29 luglio 2013

Lettera aperta di un cittadino sionista ai cittadini del M5S in visita alla Palestina!




Riportiamo qui un'ottima lettera aperta pubblicata oggi da Stefano Kehat Shorr Illuminati sulle pagine dei parlamentari del Movimento 5 stelle in delegazione in Palestina. Fra i tanti commenti di cittadini italiani che si indignano per la superficialità e l'ingenuità con cui i parlamentari stanno affrontando questo primo approccio al Medio Oriente, guidati nientemeno che dalla schieratissima ex Europarlamentare di Rifondazione Comunista Luisa Morgantini, questa lettera ci ha colpito e ve la proponiamo:


Lettera aperta di un cittadino sionista ai cittadini del M5S in visita alla Palestina!


Cari cittadini del M5S, mi rivolgo a voi che vi siete recati in medio oriente per conoscere e informarvi della situazione per quanto riguarda il conflitto tra Israele e arabi/arabi-palestinesi. Al di là della vostra provocazione di aver scritto, giunti a Gerusalemme, "buongiorno Palestina", vorrei ricordarvi che dal 1950 Gerusalemme è ridiventata la capitale del rinato stato di Israele. Direte voi: ma non è riconosciuta internazionalmente. E da quando uno stato per nominare la sua capitale ha bisogno del riconoscimento internazionale?

Inoltre nessuno ha mai fatto obiezione all'occupazione della parte est di Gerusalemme (la città vecchia) da parte degli arabi (Giordania) nel conflitto del 1948 terminato con l'armistizio del 1949. Come nessuno ha mai detto nulla dell'occupazione della West Bank da parte della Giordania e dell'occupazione della Striscia di Gaza da parte dell'Egitto. Allora nessuno dei filopalestinesi e degli arabi che vivevano in quelle zone rivendicava il diritto di avere uno Stato e la sua autodeterminazione. Direte sempre voi: gli arabi sono stati cacciati. Si, c'era una guerra in corso, ma anche molti degli arabi sono stati fatti andar via dalla propaganda araba che chiedeva loro di allontanarsi per poi ritornare nel momento della sconfitta e della distruzione dello stato ebraico.

Anche gli ebrei da quel momento, cari cittadini, sono stati cacciati da quella parte della città come lo sono stati dai territori che avrebbero dovuto diventare lo stato arabo secondo la partizione tramite risoluzione 181 del 29 novembre 1947. Al muro occidentale, il Kotel, gli ebrei del mondo non hanno potuto più mettere piede e pregare fino al 1967, quando dopo la guerra dei sei giorni (nuovo tentativo da parte dei paesi arabi confinanti di distruggere Israele) Gerusalemme veniva riunificata.

Vedete cari cittadini io non proferirò parole grosse contro di voi, come qualcuno ha fatto, (tenendo anche conto però che se tra i commenti si annoverano anche coloro che agli ebrei danno dei nazisti forse un minimo di rabbia potrebbe scattare tra gli stessi che ne vengono additati), vi inviterei pertanto ad eliminare quei commenti o a censurare coloro che li hanno proferiti. Sarebbe cosa gradita anche per facilitare il dialogo.

Capisco e ammiro la vostra voglia di fare conoscenza, mi permetto, però di dissentire sul percorso del viaggio. Se si vuole conoscere veramente il conflitto di quella zona, non ci si reca solo nei territori contesi dal 1967. Ci si reca anche in Israele. 

Vedete cari cittadini è troppo facile catturare consensi filmando e documentando le sofferenze del poveri palestinesi. Il conflitto non è solo nei territori ma anche e soprattutto in Israele. Israele minacciato di distruzione come riportato nelle carte fondative dell'ANP e di Hamas del 1988. Anche coloro che hanno commentato nei vostri post cercando di mettere in risalto un altro punto di vista rispetto al vostro non hanno mai negato le scomodità che possono esserci nei Territori.

Vi faranno vedere la barriere difensiva (quella che chiamate volgarmente muro). E chi ha mai negato l'esistenza della stessa? Vi si vuole far notare che purtroppo è stata costruita perché si infiltravano terroristi dalla Cisgiordania. Terroristi che hanno prodotto il risultato di oltre 1500 morti israeliani su autobus, discoteche, ristoranti, bar e pizzerie. Oggi con quella barriera le vittime sono a zero da entrambe le parti. Un bel risultato non credete? Voi che siete quelli dei risultati.

Le barriere se un giorno ci dovesse essere la pace si possono togliere. Chi invece restituirà le tante vite umane sacrificate? Chi restituirà le migliaia di persone israeliane rimaste invalide? Pensateci bene. Voi direte ma in alcuni punti è un muro. Vero! Anche questo chi lo ha mai negato? Sappiate però che nelle zone in cui è un muro è perché passa una strada di confine, dove i cecchini palestinesi sparavano alle macchine israeliane in transito.

Vi faranno vedere campi profughi palestinesi. Anche qui chi ha mai negato che esistono? Nessuno. Si tenta di farvi capire che i campi profughi sono voluti dai capi stessi palestinesi per poter usufruire degli aiuti internazionali. Sentito parlare mai dell'UNRWA? L'organizzazione dei profughi solo palestinesi staccata da tutti gli altri profughi internazionali' I profughi più profughi di tutti.
Non vi sembra strano? Profughi che servono sempre come arma di ricatto da parte dei capi palestinesi per il famoso diritto al ritorno in Israele, per distruggerlo demograficamente come stato ebraico.

Vi faranno vedere le colonie di israeliani che vivono nella West Bank. Anche qui chi ha mai negato qualcosa? Ma vi chiedo perché questi israeliano non potrebbero vivere in quelle zone anche quando dovesse nascere uno stato palestinese? Pensate veramente siano loro il motivo del conflitto? Non credo siate così immaturi da pensarlo. Lo sapete anche voi che il motivo del conflitto è la non accettazione di uno stato ebraico in quella zona. Suvvia cittadini non potete voi che vi battete per i diritti (ve ne riconosco alcuni di meriti in Italia) poter condividere la nascita del primo stato legalizzato allo Judenrein!

Mi sto dilungando un pochino troppo, ma come potete ben capire un conflitto che dura da 65 anni non è facile da riassumere in poco tempo. Ecco perché non credo che voi possiate capire con una visita di 4/5 giorni. Per capire dovreste anche visitare Itamar, un villaggio israeliano, nella West Bank, dove un'intera famiglia, la famiglia Fogel, è stata trucidata, compresa la bambina di 6 mesi. Stringete anche a Itamar le mani della gente.

Vi invito a far tappa in Israele. Forse vi accorgereste che in quello stato (di apartheid per molti dei vostri commentatori) vivono 1.300.000 arabi, i quali hanno accesso ad ogni professione, e a qualsiasi diritto. Così solo per farvi un esempio un arabo ha potuto far parte della corte che ha condannato a 7 anni l'ex presidente dello Stato di Israele Katzav, reo di violenze sessuali sulle segretarie. Arabo, avete capito bene, arabo!

Vi inviterei per capire anche a far tappa in tutte le cittadine israeliane bombardate del 2000 da oltre 15.000 qassam che vengono lanciati dalla Striscia di Gaza. Striscia di Gaza lasciata completamente dagli israeliani nel 2005. Striscia di Gaza vittima di un potere di terrore da parte di Hamas. Visitate Sderot, Bersheva, Ashkelon dove le persone hanno solo 15 secondi per trovare rifugio quando suona l'allarme rosso per i qassam in arrivo. Ecco questo sarebbe capire, informarsi. Da ambo le parti. Allora forse tanti commentatori non penserebbero a viaggi di parte.

Concludo lasciando perdere l'ultima provocazione della Stella di Natale a Betlemme vicino al muro alto otto metri. Ogni riferimento al Gesù palestinese ve lo rimando al mittente. Era ebreo. Ma qui la storia ve la risparmio. Forse la conoscete. Grazie dell'attenzione e di un riscontro.
Tanto vi dovevo cittadini.

Un cittadino Sionista!

domenica 28 luglio 2013

Essere sionisti nel 2002: Indro Montanelli, Soltanto un giornalista


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 "Gli anni Cinquanta si chiusero per me con una rivelazione: lo Stato d'Israele. (...) Sul contenzioso fra arabi e israeliani, in quei giorni mi feci due idee generali alle quali sono rimasto aggrappato. Primo: l'ebraismo ha, nei diritti su Gerusalemme, una priorità non solo storica, ma anche d'ispirazione e di concezione del trascendente cui dovrebbero inchinarsi anche le due altre religioni monoteiste. Secondo: pur nella ristrettezza dei suoi confini geografici, la nascita d'Israele è forse l'avvenimento più epocale del Novecento. Metterlo a repentaglio per una questione d'insediamenti è assurdo, nonostante le difficoltà dei rispettivi leader nei confronti dei loro estremisti. Ma se costoro finissero per prevalere, sarebbe una tragedia per tutto l'Occidente, che non potrebbe limitarsi a una parte di spettatore. Di fronte alla minaccia islamica, comunque, essere filoisraeliano non è sufficiente. Io sono ebreo, e basta".

Indro Montanelli, "Soltanto un giornalista", cap. XX, pagg. 208-213, Rizzoli, Milano, 2002.