sabato 26 maggio 2012

Israele è responsabile! Disastro o vittoria?














Ramallah: Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha annunciato ieri il "disastro nazionale" se uno qualsiasi dei 1.550 prigionieri palestinesi in sciopero della fame nelle carceri israeliane dovesse morire.

Abbas ha ricordato che due degli scioperanti, Bilal Diab e Thaer Halahla, sono entrati nel loro 75esimo giorno senza cibo, e diversi gruppi per i diritti internazionali e governi si sono detti preoccupati che i prigionieri possano morire se continuano a rifiutare il cibo."La situazione dei prigionieri è estremamente pericolosa", ha detto 
Abbas in una riunione del comitato esecutivo dell'OLP.
"Alcuni di loro corrono il rischio di un danno reale, e questo sarebbe un disastro nazionale che nessuno può tollerare. Spero e prego Dio che nessuno si faccia male perché sarebbe una grave catastrofe."
Il comitato ha invitato tutti i palestinesi ad osservare oggi una giornata di digiuno in solidarietà con i prigionieri.


Ha poi convocato una conferenza stampa dopo la riunione della leadership palestinese, cui hanno partecipato anche il Comitato Esecutivo dell'OLP, il Comitato Centrale di Fatah e di altre fazioni palestinesi.
Yasser Abd Rabbo, segretario generale dell'OLP, ha affermato che la leadership palestinese si aspetta che i palestinesi che vivono nei Territori Palestinesi e quelli della (cosiddetta, ndr) diaspora 
decidano di digiunare e di inviare
 di un messaggio ai prigionieri palestinesi per esprimere loro il pieno sostegno dei loro compatrioti.


"Chiediamo alle Nazioni Unite e le istituzioni dei diritti umani di agire immediatamente e senza tardare oltre, per affrontare il caso dei prigionieri palestinesi in digiuno", ha detto Rabbo."Il governo israeliano dovrebbe rispondere positivamente alle esigenze giuste dei prigionieri palestinesi. Noi riteniamo il governo israeliano pienamente responsabile per la vita e il destino dei prigionieri palestinesi in digiuno", ha sottolineato.
OstacoliL'OLP ritiene che la lettera del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non abbia fornito risposte chiare ai principali ostacoli che impediscono il riavvio del processo di pace nella regione."La lettera di Netanyahu ha risposto alle questioni fondamentali che stanno nel percorso del rilancio dei negoziati di pace"."La lettera non ha affrontato invece le attività coloniali israeliane nei territori palestinesi, soprattutto a Gerusalemme Est, né ha riconosciuto i confini del 1967 come base per il processo di pace", ha detto.L'OLP ha condannato Israele ultime decisioni coloniali con cui essi sequestrati terreni privati ​​e pubblici in Cisgiordania e Gerusalemme est occupata.

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Ecco l'ultima trovata dei rappresentati delle autorità palestinesi per far pressione su Israele in maniera immorale giocando impunemente con la vita dei palestinesi stessi. Ancora il solito doppio linguaggio: per le conferenze stampa dedicate agli occidentali parlano di "dramma nazionale", di "catastrofe", ma solo un paio di giorni fa esultavano fra di loro dicendo che lo sciopero avrà maggiore efficacia se qualche palestinese dovesse morire... insomma, se gli scioperanti muoiono sarà una vittoria o un dramma nazionale?

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