domenica 22 aprile 2012

Il monopolio dell'odio: il caso di Terra Santa Libera

 
Al secondo posto tra i «nodi» principali della rete dell'odio antisemita/antisionista nel web, possiamo collocare Terra Santa Libera, «gemella» italiana di Holylandfree, dalla quale la home page differisce solo per non presentare il sottotitolo: Mantenere viva la memoria dei crimini dello Stato ebraico


Il suo direttore, Filippo Fortunato Pilato, scrive:


“La religione olocaustica, dove tutto il popolo giudaico moderno viene sacralizzato attraverso l'olocausto massimo della shoà, è la sintesi di un ben congegnato meccanismo di ricatto e mantenimento in perenne soggezione, delle masse occidentali in particolare. Mentre da un lato si rendono sacre solo le sofferenze dei giudei e non di altri popoli, dall'altro si pretende la perenne espiazione di colpe mai commesse da parte di popoli assogettati a sensi di colpa che non dovrebbero avere. Con questo ricatto e  con questi falsi sensi di colpa, indotti da un esercito di nani e ballerine al servizio di  Sion, stampa, editoria, cinema, finanzieri e politicanti, ed ahimè... purtroppo anche religiosi di Santa Romana Chiesa poco prudenti (ad essere gentili), se non proprio  compiacenti (ad essere sinceri), Israele si è potuta permettere per oltre sessant'anni  di agire impunita compiendo i peggiori crimini contro l'umanità, uccidendo, rubando, espropriando, imprigionando, rendendo la vita impossibile alla popolazione indigena  arabo-palestinese, come a tutti i popoli confinanti. 
Io, che mi reco per motivi  umanitari spesso in Palestina, ho potuto vedere e provare anche sulla mia pelle  l'arroganza e la disumanità che guida le menti dei capi e dei gregari sionisti”. QUI


Ecco, Pilato è uno dei propugnatori del famoso mantra antisemita/antisionista: "fanno ai palestinesi quello che i nazisti hanno fatto a loro"... Ma chi è Filippo Fortunato Pilato? Leggiamo la sua biografia essenziale in un comunicato di Forza Nuova “Cattolico, di origini siciliane, Pilato ha scelto di entrare a far parte della storica comunità forzanovista del Cuib C.Z. Codreanu anche a causa di una fraterna, reciproca collaborazione che dura ormai da tre anni”. QUI


Una biografia più estesa (pubblicata QUI) fornisce altri spunti di riflessione:
"Filippo Fortunato Pilato, 57 anni, direttore di Terra Santa Libera www.terrasantalibera.org impegnato nella diffusione on-line di notizie scomode e/o sottaciute riguardanti i crimini contro l’umanità e di guerra commessi dall’autorità dello Stato ebraico sionista in Palestina ai danni della popolazione autoctona arabo/palestinese, dalla fine ‘800 ai giorni nostri. Fondatore di Alleanza per la Terra Santa Libera, promuove da anni il superamento delle differenze ideologiche, confessionali, personali o di gruppo, per la  formazione di un’ampia coalizione d’opposizione allo strapotere mediatico, politico, militare ed economico della Israel Lobby, in Palestina e nel mondo. Organizza annualmente viaggi di gruppo in Palestina, da lui personalmente guidati, per far toccare con mano la dura realtà dell’occupazione. Promuove il commercio solidale  d’artigianato palestinese, per sostenere una resistenza civile attraverso il lavoro, per superare i muri e le barriere imposte da Israele. Supporta, con i proventi di mercati  artigianali, donazioni e altre iniziative, il finanziamento di strutture ospedaliere e interventi straordinari d’emergenza per famiglie palestinesi in difficoltà. Seriamente ostacolato ed attaccato per questo dalla Israel Lobby italiana, particolarmente dalla Commissione d’Indagine contro l’antisemitismo, capeggiata dalla parlamentare Fiamma Nirenstein. 


A sua firma troviamo articoli come questo in francese, apparso su Mondialisation.ca, nel quale spiega la sua visione in merito all'omicidio Arrigoni: "Personne en effet ne nous enlèvera la conviction, même si nous n’avons pas actuellement de preuves, mais elles sortiront, que la mort de Vittorio est l’œuvre des services israéliens infiltrés dans l’inexistant «réseau fantôme» d’Al Qaeda: parce que, sachons-le, quand est écrit Al Qaeda, il faut lire Cia et prononcer Mossad. (…) Hamas dans la Bande de Gaza a la main lourde avec les terroristes, les vrais,  (!!!!!) qui sentent à plein nez les «services israéliens», et dont les gestes inhumains sont exploités comme excuse pour les représailles sionistes aux dépens de la population de Gaza." QUI




Negazionista, sostenitore della tesi della «piovra giudaica che si impossessa del mondo»  partecipa a convegni come quello del 14 Maggio 2011 a Morlupo, dal titolo: Verso la Rinascita del paese e la Riconquista della Sovranità nazionale:  La perdita della sovranità nazionale dopo l'armistizio dell'8 Settembre 1943 e il Diktat di Parigi del 1947, dove si  presenta con un intervento dal titolo: "Dal disimpegno del Mandato Britannico per la Palestina, la comprensione del processo di giudaizzazione globale, tra gli anni 1945-1948: colonizzazione d'Italia e d'Europa, costituzione delle Nazioni Unite, costituzione e riconoscimento dello Stato d'Israele, insediamento di elementi giudaico-sionisti nei gangli di potere di tutti i governi occidentali” QUI


Terra Santa Libera è uno dei siti comparsi tra i siti web più antisemiti d'Italia nell'indagine dell’Osservatorio per il monitoraggio dell’antisemitismo nella Rete della Polizia Postale nel 2010, insieme all'ultracattolico e storico dell'antisemitismo on line Holywar, a Effedieffe di Maurizio Blondet e Webnostrum, con la seguente motivazione: «diffondono un vasto raggio di teorie antisemite, dal tema della “cospirazione ebraica per il dominio del mondo” (con la diffusione del falso antiebraico Protocolli dei Savi di Sion), a forme aberranti e violente di anti-israelianismo. Questi siti hanno preso di mira numerose volte, con minacce e insulti, gli esperti e i membri del Comitato di indagine, e addirittura il gestore di un sito antiebraico ha seguito personalmente il Convegno del 17 ottobre e poi sul suo blog ha scritto una cronaca innervata di pregiudizi e insulti». QUI


Terrasanta Libera e Infopal funzionano tra loro come vasi comunicanti, passandosi le notizie l'un l'altro, tanto da sembrare un'unica redazione.


Terra Santa Libera è un sito sul quale Carlo De Benedetti, che sulla Repubblica ha appena ospitato un lungo articolo-reportage a firma Angela Lano, viene qualificato come «ebreo sionista» o anche definito, con inconfondibile stile nazistoide, «l’ebreo De Benedetti»
Un sito nel quale aleggia un clima negazionista dell’Olocausto e sul quale si rinvengono inviti a «investigare sull’11 Settembre» (il sottinteso rimanda alla leggenda del complotto ebraico), interviste e brani firmati da noti negazionisti come Roger Garaudy e Robert Faurisson. Dove si sostiene che l’Italia «è in mano ai più fedeli camerieri di Sion». 
Appellandosi alla libertà di espressione garantita dalla Costituzione vi vengono ospitati appelli alla cacciata dei «luterani-sodomiti» da una chiesa veronese loro concessa in uso dal vescovo locale. Non mancano le preghiere «per i perfidi giudei» (evidentemente ignorando che il Papa è stato di recente nella sinagoga romana in visita di amicizia) e la pubblicità di irrinunciabili testi come «Dal giudaismo rabbinico al giudeo-americanismo - il problema dell’ora presente» di un certo don Nitoglia e «Il martirio di padre Tommaso per mano giudaica», scritto nel 1896 ma evidentemente considerato di stretta attualità. 
Presente anche una “spiritosa” immagine di Gianfranco Fini e Gianni Alemanno con zucchetto ebraico in testa e il commento-didascalia «Piccoli neo-convertiti crescono e diventano rabbini». QUI


Ecco che i nodi della «rete dell'odio» si fanno sempre più evidenti, nell'intento di tessere e intrecciare una narrazione che al distratto e affrettato ricercatore on line deve portare a una conclusione ovvia e sbrigativa: Israele è il male del mondo, Israele va cacciato dalla faccia della Terra. Terra Santa Libera, ad esempio, ospita gli scritti di Enrico Galoppini, del comitato di redazione di Infopal, che pubblica per le Edizioni all'insegna del Veltrola casa editrice di Claudio Muttiil quale scrive: 
«La linea di demarcazione tra i veri e falsi "amici della Palestina" è la stessa che passa tra chi vuole vivere da dominato e chi no. Pensavamo di non doverci tornare sopra, ma ci eravamo sbagliati... Allora, cari “amici della Palestina”, vediamo di darci una svegliata. Dopo di che, di tirare una bella linea di demarcazione. 
Chi di voi non aspira alla “fine di Israele”, coi suoi abitanti che, in un modo o nell'altro, o dovranno andarsene e tornare da dove sono venuti oppure dovranno integrarsi con le popolazioni autoctone in uno Stato che si chiamerà “Palestina”, ammetta candidamente di non aver le carte in regola per dirsi “amico della Palestina”.
La linea di demarcazione è tra chi ha capito che il Sionismo rovina la vita di tutti, in primis nel Mediterraneo, e chi, invece, magari ostentando una kefia, nel cuore custodisce una kippà.» QUI

E in quanto appartenenti alla stessa rete dell'odio, al monopolio dell'informazione avvelenata, questi «nodi» si riconoscono tra loro, si legittimano e corrono in soccorso l'uno dell'altro alla bisogna. Scrive Antonio Caracciolo su Web Nostrum:


«Alla Redazione di TerraSantaLibera.org, ad InfoPal.it di Angela Lano e ad altri ricordo come le critiche che possono colpirci e metterci in discussione sono solo quelle che colgono nel vero, ma la diffamazione allo stato puro, la denigrazione, la delazione non possono sfiorarci intimamente e neppure trovano ascolto e credito presso la gente dabbene. A costoro null’altro si deve che il dovuto disprezzo, senza lasciarsi distogliere dal continuare serenamente la propria opera al servizio della Carità e della Verità e senza lasciarsi tentare dal Demonio» QUI

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